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sabato 2 agosto 2014

4º giorno Inaspettatamente Roma!!!

Quarto giorno
Viterbo - Roma
100 km
Mi alzo prima che suoni la sveglia, sono le 4.45. Mi sento molto riposato. Non sono stato  disturbato dal gruppo per niente, forse grazie al quartino di vino, ai tappi nelle orecchie e alla bandana sugli occhi o forse perché erano veramente educati. La bici è in un luogo inaccessibile a me, oltre il cancello,  almeno fino a che non si sveglia il custode (6:00 am). Decido di scavalcare  il muro con tutti gli zaini. Preparo così la bici. Mi accorgo di aver la ruota davanti parecchio sgonfia!!!! .....azzz! Sono quasi a zero con la manutenzione ciclistica.  Se dovessi cambiare la camera d'aria ci impiegherei qualche ora come minimo. Poiché ho comprato delle camere con gel autoriparanti decido di gonfiarla semplicemente, (il gel ha funzionato! Il giorno dopo è ancora ok).
Prima delle 6.00 riscavalco il muro in modo che il custode non se ne accorga. Passo almeno mezz'ora a chiamarlo sotto la sua finestra. Non ha rispettato i patti ed è li che dorme e russa alla grande. Alla fine parto, vado al bar per la colazione ed alle 7.00 sono a pedalare per consumare gli 80 km che mi separano da La Storta, la meta iniziale. C'è poco da dire e da mostrare con foto.  Il paesaggio sarebbe bello quanto l'incantevole Val d'Orcia, anzi di più visto che li la mano dell'uomo ha esagerato con la trasformazione in quei campi,  ma qui, avvicinandosi a Roma, regna sovrana l'incuria e l'inciviltà con rifiuti un po dappertutto.
Il tracciato che seguo è il mio, cioè quello registrato nel natale 2012, mi rendo conto che non posso seguirlo. Dovrei andare contromano su una strada provinciale.  Impossibile.  Decido di cambiare quindi tragitto e grazie al lavoro di Cristina Menghini (chi non la conoscesse si documenti,  anzi la cerchi!) seguo il tracciato originale.  Pedalo veloce e non faccio che brevi fermate come al bar a Campagnano Romano,  splendido paese d'impianto medievale in cima ad un cucuzzolo arduo da scalare. Noto che tutte le fontane sono asciutte e dopo aver parlato con una vecchina del paese ricordo del noto problema dell'acqua con troppo arsenico, un motivo in più per pedalare veloce.  Alle 16:00 sono già arrivato alla meta. Dopo 80 km  non mi sento stanco,  chiamo le suore disdico il mio pernottamento a La Storta e procedo per Roma. Dopo 4 giorni di spazi aperti, Roma mi aggredisce con il traffico e soprattutto con il frastuono. Punto verso piazza S. Pietro. Ad un incrocio, in salita,  uno schianto di ragazza che spinge a mano una citybike mi fa una battuta. Le sorrido, non capisco e procedo. Al semaforo successivo lei mi raggiunge con un'allegria esagerata. Capisco! È una ciclopellegrina fuori dal comune. Non ha nessuna attrezzatura tecnica, ne gps ne niente, ne borse speciali. Ha un cestino davanti ed uno zaino scolastico nel portapacchi posteriore legato alla "bene e meglio". Non è graffiata, punta dagli insetti, bruciata dal sole, sporca di fango, sudata. Non è tutto questo lei è semplicemente Marta della provincia di Milano. Ha percorso Siena Roma in 5 giorni ma è attrezzata/abbigliata come per andare a prendere le zucchine al mercato. Ha tutta la mia stima, è un fenomeno! Ricevo così un bello schiaffo morale che mi ricorda che le motivazioni innanzitutto.   Decidiamo di arrivare insieme e festeggiare al centro di Piazza San Pietro. Poi,  così come è giusto,  ognuno per la propria strada. Raggiungo l'ospitale tenuto dalla Confraternita di S. Giacomo. È a Trastevere,  al centro di Roma. Hanno cambiato immobile rispetto a quello dove ero stato le 2 precedenti volte. È spettacolare, ha un grande giardino interno, permettono di ricoverare le bici. Dopo la doccia,  a me come a tutti quelli arrivati oggi, fanno l'antico rito della lavanda dei piedi. Subito dopo si cena. C'è gente di tutto il mondo, saremo una trentina. Sono stanco. Mi offrono per stanotte un divano.  Dovrò dormire facendo passare le gambe sotto i braccioli intermedi ed infatti eccomi qui alle 2.30 am a scrivere. Ci deve essere nel divano anche qualche ragno o bestia simile che si sta divertertendo a massacrarmi gli interno coscia. Ho caldo, poi freddo e poi fame. Spero che passi presto questa notte!

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