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martedì 12 agosto 2014

13a tappa Pieve di Romena

11 agosto
13a tappa  km 45
Rimbocchi - Pieve di Romena
Sveglia alle 6.20 faccio colazione con Romano come da programma.
Scendo giù e carico la bici. Sono un po nervoso.
Ci metto più del solito, olio la catena e gonfio le gomme. Poi scende Romano, mi racconta che aveva appena aiutato 2 pellegrini che passavano di li preparandogli la colazione. Mi accompagna fino all'uscita del paese per assicurarsi che prenda la direzione giusta. È stato un piacere conoscerlo. Il sentiero inizia in salita e che salita! ....ma io oggi
non ho voglia di pedalare e faticare. Procedo quindi lentamente e ben presto realizzo che sono vicino a Casa Santicchio. È una giovanissima famiglia che gestisce in maniera superba questo B&B immerso nel verde. Ho sempre trovato le tavole imbandite per i propri ospiti con una incredibile varietà di leccornie ed un'atmosfera festosa arricchita dalle voci allegre dei suoi figli dai capelli d'oro.
Ci aggiorniamo visto che erano un po di anni che non ci vedevamo e dopo un caffè saluto e prendo il sentiero che passa sopra casa loro. È tutto ancora in salita e con vegetazione piuttosto abbondante. Non mi resta che farla tutta a spinta. Sto procedendo veramente troppo lentamente ma di più non riesco a fare. Arrivo in cima. Il tracciato del gps mi porta a scegliere la strada peggiore ad un bivio. Il sentiero è ingolfato da foglie e rami secchi. Procedo lentamente e spesso a spinta. Arriverò mai a destinazione?
La situazione peggiora, devo passare prima sopra una frana, situazione molto pericolosa, e poi mi accorgo che il sentiero è chiuso dai rovi. Mannaggia parlavamo proprio di questo sentiero ieri con Romano. Sono stupidamente sul tracciato originale della via di Stade, se al bivio avessi preso l'altra strada, ora sarei in un sentiero più recente, in quota e in sicurezza. Ok arrabbiarsi non serve, ormai sono in ogni caso vicino a Frassineta. Scendo dalla bici, mi procuro un bastone ed inizio a "smacchiare" ovvero ad aprirmi la strada tra i rovi. Mi procuro senza accorgermene, come in Umbria, dei vistosi graffi sulle gambe. Pazienza, i graffi del corpo come quelli dell'anima prima o poi rimarginano da soli..... ma se buco i copertoni è peggio visto che sono poco pratico con la manutenzione! Passo così i rovi, un fiumiciattolo e poi degli sbarramenti in filo spinato ed arrivo al paese. Sto procedendo stamattina con una velocità media di 1,8 km/h. Considerando che a piedi sarei andato sicuramente a 3 km/h in questo caso la bici è stata una vera croce, un peso inutile! Arrivo sulla strada e seguo i consigli di Romano, fra l'altro anche Pietro di Pezza ieri sera mi aveva sconsigliato di seguire il sentiero e di andare sull'asfalto. Trovo l'antica fonte-lavatoio di Frassineta, depositaria di alcuni miei dolci ricordi quando ci servì per ripararci, noi che eravamo sotto un diluvio, noi che avevamo deciso felici di camminare insieme. .... storia passata
  Arrivo così facilmente a Badia Prataglia. Mi fermo in uno dei numerosi bar del centro. Prendo la schiacciata con i funghi, caratteristica di questi luoghi. Ho ancora fame, sarà nervosismo? Prendo un caffè ed un dolce e vado via. Non sono sazio ma ho ancora molta strada da fare. Seguo sempre le indicazioni di Romano.  Dopo una bella salita superata con difficoltà passo davanti al locale "il capanno". È quasi  ora di pranzo. Ok, meglio prenderla con calma, mi fermo a prendere un primo. Chiederò una semplice pasta al pomodoro. ...... macchèèè appena vedo i pici al cervo non resisto e li ordino. Evitare le proteine a pranzo quando si è in bici.  Lo sapevo e ne soffriró nelle successive 2 ore sudando e procedendo pesante.  Non ho mai resistito alle tentazioni, soprattutto a quelle che fanno peccare...... Il mio cervello deve pensare ora alla digestione e non riesce a far altro come ragionare! così inevitabilmente sbaglio, e per seguire il tracciato del gps non seguo le indicazioni di Romano che  mi avrebbero fatto risparmiare una bella scalata su un monte con 3 picchi. Che fatica! !!!  Il sentiero che mi porterà a Camaldoli è ben tenuto anche se dovrò scavalcare alcuni alberi crollati. Arrivo così a Camaldoli piccola pausa e via ormai la strada sarà tutta asfalto ed in discesa. Quando intercetto il mio sentiero e vedo che non è manotenuto non ci penso minimamente a lasciare l'asfalto per ributtarmi magari in mezzo ai rovi. Preferisco allungare anche di parecchi km tanto saranno sempre in discesa almeno fino a Pratovecchio. Voglio portare la pelle a casa,  non voglio rischiare più,  sono ormai esausto e non riesco più a recuperare. Arrivo così a Romena, sono quasi le 18. È tardi, che fatica oggi. Qui mi accolgono come hanno sempre fatto con il sorriso.  C'è pace, c'è tanta gente.  È un gruppo. Fra Giorgio, un padre cappuccino, mi accoglie con un abbraccio.  Ha degli occhi che emozionano.  Riesco ad incontrare Gigi, è sempre schivo quando non celebra la messa ma è disponibile a fare 2 chiacchiere e a mettermi il timbro sulla credenziale. Faccio la doccia e poi partecipo alla "via della resurrezione" un percorso emotivo a tappe attorno alla pieve. Si cammina scalzi sul prato. Si porta o ci si fa portare da altri ad occhi chiusi. Si dispensano sorrisi, carezze ed abbracci. Che buffo, mentre scendevo a Pratovecchio,  pensavo di voler tornare a Firenze quanto prima perché in questo viaggio mi sono mancati gli "abbracci" ed ora, in una delle tappe di fra Giorgio ci sono proprio abbracci "a iosa". La serata prosegue quasi fosse una festa celebrata per il mio rientro.  Faccio molte amicizie, attiro l'attenzione, sono diverso ed estraneo a quel gruppo ma tutto questo ci avvicina. Romena è così,  è magia. Domani è l'ultimo tratto,  arriverò a casa mia. Non seguirò il sentiero che conosco, non mi serve più ricordare, rivedere momenti passati, voglio guardare cose nuove ora. In questo viaggio mi è mancato qualcosa.  Sono rimasto invano in attesa di un segnale. Forse il segnale è stato proprio la mancanza del segnale stesso o forse devo ancora aspettare...
La notte dormo poco preferisco scrivere,  come ogni notte, queste note perché sono ancora fresche nelle mia mente e domani potrebbero non esserci più. Mi sveglio alle 7.00 accellero i preparativi ptima che di sveglino tutti gli altri. Incontro alcuni di loro, ci scambiamo i saluti. Volto le spalle alla pieve e parto. Ora sono sul passo della Consuma. Giu mi adpetta Firenze e.... tutto il resto!

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