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mercoledì 30 gennaio 2013

Dante e il pellegrinaggio medievale

Il Centro Studi Romei sta promuovendo questo ciclo di conferenze veramente molto interessanti: ecco il link del programma
Io parteciperò sabato 2 febbraio a questo loro appuntamento:
La segreteria del Centro studi Romei mi ha comunicato che sarebbe bene che chi partecipasse alla conferenza poi si fermasse anche a cena al ristorante. La prenotazione è da fare entro domani. 

giovedì 24 gennaio 2013

Per una consapevolezza mondiale dei propri diritti


Questo si che è parlare!!
posto la traduzione inviatami gentilmente da Giovanni Caselli del testo originale presente nella pagina Global-Network-of-Ancient presente su Facebook


Global-Network-of-Ancient-Ways (su Facebook)
  
RETE GLOBALE DELLE ANTICHE VIE

Scopo:
E’ quello di creare o ricostruire l’antica rete globale delle vie di comunicazione, per escursionisti e pellegrini, a piedi in bici o a cavallo.
Missione:
L’istituzione di libere vie basate su percorsi storici per la creazione o ricostruzione di una rete di cammini di pace a lunga distanza che interessino tutto il mondo
Descrizione:
Vie libere per stabilire la fratellanza tra i popoli e LA LIBERTÀ DELLA PERSONA
 

Principi su cui si basa il progetto
Il progetto prevede di fare accettare una Carta con i seguenti principi presso le Nazioni Unite:

1) Gli esseri umani, come gli altri animali sono dotati dalla natura della possibilità di muoversi, a piedi, strisciando o nuotando.

2) Evoluzione e locomozione: La capacità naturale dell'uomo di spostarsi è dovuta all’evoluzione fisica, culturale e sociale durata oltre 50.000 anni. La locomozione bipede è una caratteristica che separa l'umanità dai suoi antenati nel mondo naturale.

3) La forma umana e la sua funzione: Se i polmoni hanno bisogno di aria per far funzionare il corpo umano, le gambe devono trasportare il corpo dove a necessità di recarsi per ottenere ciò di cui ha bisogno per il suo sostentamento, per il suo sviluppo sociale e intellettuale. Quindi camminare liberamente sulla Terra è fondamentalmente naturale, come respirare, bere o mangiare e nessuno ha il diritto di impedire una tale attività con alcuna argomentazione, eccetto per la protezione dell’individuo da pericoli naturali e non creati da un altro uomo che vanno rimossi.

4) La libertà di respirare, di mangiare e camminare sono i diritti naturali di ogni essere vivente. (questi sono previsti dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo). Il diritto di circolare attraverso il paesaggio è già stato riconosciuto dalla legge in alcuni paesi che sono provvisti di sentieri designati allo scopo anche attraversanti terreni privati. In Svezia, ad esempio, questo include anche il diritto di utilizzare i percorsi naturali, come i passi di montagna, i crinali, i guadi dei fiumi ed anche le antiche rotte culturali che si sono formate nel corso del tempo archeologico dal calpestio naturale degli esseri umani per la loro necessità di viaggiare, scambiare e interagire.

5) Lo sviluppo della società umana: gli Itinerari culturali si realizzano con il progredire della cultura umana nel corso dei secoli e dei millenni. Questi per corsi hanno consentito, il commercio, il trasferimento di cultura e religione le migrazioni, il pellegrinaggio, e soddisfatto la necessità delle persone di muoversi nell'ambiente per la loro sopravvivenza e per il loro sviluppo. Tali rotte sono state le basi della socializzazione fin dai primi stadi dello sviluppo umano, sono servite alla diffusione di umanità in tutto il pianeta; hanno consentitito lo sviluppo delle comunità agricole, la formazione delle civiltà e l’evoluzione della cultura stessa.

6) Il diritto di camminare. Un uomo o una donna, nel loro stato naturale, devono essere liberi di attraversare la terra dal momento che questo è un loro diritto naturale

7) Dove vie di comunicazione naturali o tradizionali colleganti le comunità, i popoli, le regioni o nazioni, devono essere delimitatie e rispettate e tutelate come parte del patrimonio collettivo dell’umanità .

Lo sviluppo di insediamenti e di altre infrastrutture, come strade, ferrovie e frontiere, devono rispettare e tutelare il diritto di camminare, che deve essere inteso come mezzo fondamentale di locomozione, e un diritto inalienabile. Quando le persone si spostano con le loro gambe, tale diritto deve essere riconosciuto e protetto. Non è il pedone che deve rinunciare al diritto di camminare concedendo il diritto di precedenza a persone alla guida di veicoli. L’uso del veicolo deve detrarre il diritto dell’individuo, mai conferirlo.

9) Dove esistano percorsi tradizionali e antichi a lunga o breve portata, questi devono essere evidenziati, rispettati e tutelati. Sentieri pedonali sicuri e appropriati, sono necessari quando lo sviluppo dell’itinerario coincide con quello di una autostrada o superstrada. Il fatto che due o più persone a piedi si incontrino sulla strada, con altre persone a piedi, da pari a pari, rende improbabile lo scontro scontro od il conflitto, come invece accade nell’incontrac tra persone alla guida di veicoli. Le persone a piedi possono invece comunicare tra loro, parlare e conoscersi, imparare gli uni dagli altri. Tutto ciò costituisce un incentivo alla socializzazione, all’eliminazione del conflitto.

10) La società moderna lo sviluppo economico e il diritto di camminare. Può essere percepito che gli sviluppi moderni della mobilità hanno limitato la tradizionale possibilità di compiere passeggiate naturali e tradizionali. E 'evidente che le persone all'interno dei veicoli tendano ad alienarsi dalla realtà manifestando spesso inciviltà, aggressività, diventando un pericolo per gli altri. La socializzazione a parità di condizioni è il fondamento della vita civile. E 'naturale che camminare mette tutti sullo stesso piano sociale, facilitando la comunicazione positiva, dal momento che il traffico pedonale è basato sulla parità, che caratterizza l'azione stessa di spostarsi da un posto all'altro, questo incoraggia la pace tra i popoli e la fratellanza tra gli individui.

11) Ne deriva pertanto che quando una persona utilizza un veicolo capace di uccidere per il proprio movimento, deve rinunciare a certi diritti, in modo che chi si trova nella posaizione naturale del camminare venga mai, in nessun caso, danneggiato da tale veicolo. La tradizione di movimento a piedi, deve essere mantenuta ed incoraggiata. I diritto prioriotario di chi cammina comprende il diritto di uso primario ed esclusivo degli antichi percorsi. I diritti del pedone ad utilizzare tali rotte devono essere perseguiti e tutelati.
12) Si può presupporre che una persona che cammina non fa male a nessuno, mentre una persona all'interno di un veicolo rappresenta un pericolo pubblico, quindi dovrebbe in tutti i casi, senza eccezioni, essere messo per legge in posizione di svantaggio nei confronti di chi cammina. La persona che sceglie di andare in giro con un veicolo pericoloso deve rinunciare ad alcuni dei suoi diritti in quanto non si trova in uno stato naturale.

13) Il beneficio per gli esseri umani nel tutelare la libertà di camminare. Le caratteristiche o vantaggi del muoversi a piedi sono la lentezza, che consente di sostare, girarsi attorno, guardare in ogni direzione, facilmente ed immediatamente. Camminare permette l'osservazione dei dettagli, la percezione di anche minime differenze da luogo a luogo. In stato di vulnerabilità, di esposizione al clima e tempo, di contatto diretto con l’ambiente che induce ad una migliore comprensione di esso. Permette l'entrata in stretto contatto con il mondo dei manufatti, minerali, vegetali, animali ed degli esseri umani. Infine, l’andare a piedi genera salute fisica e mentale in tutti gli individui. Camminare genera una conoscenza di luoghi e persone non ottenibile in altro modo.

14) In considerazione di questi fatti, palesi quanto incofutabili, proponiamo che tutte le nazioni del mondo consentano a uomini e donne a piedi di muoversi liberamente lungo i percorsi concordati sanciti a livello internazionale dalle Nazioni Unite e non ostacolarli con muri, cancelli, palizzate, fossati, cortine di ferro. E neppure dogane, pedaggi o altri ostacoli amministrativi.

15) Il camminare è strumento di pace fra i popoli della terra. Tutte le strade, i percorsi, culturali e storici particolarmente antichi fanno parte di una rete globale della circolazione cultrurale e sociale dell’organismo umanità. La cui arteria principale è la Via della Seta, una rete e non un percorso unico.
Proponiamo che le vie che compongono questa rete globale debbano essere identificati e registrati e che entrino a far parte del progetto della Rete Globale delle Vie Antiche

Tutte le persone di buon senso sono invitate ad unire i loro sforzi per produrre una carta mondiele da presentare alle Nazioni Unite con questa proposta di Manifesto o Carta.

Giovanni Caselli

lunedì 7 gennaio 2013

Via Francigena: dal Passo del Gran S. Bernardo a Roma

Il 01 gennaio 2013 alle 12:19 am io e Angelica siamo arrivati a Roma in Piazza San Pietro.
Descrivere le emozioni di un percorso di un migliaio di km
iniziato nei primi mesi del 2012 e che abbiamo percorso durante quasi tutti i nostri momenti liberi (vacanze estive, natalizie e vari fine settimana), con modalità differenti ( in coppia, da soli o con le presone che hanno seguito le iniziative della "Comunità Toscana il Pellegrino") non è facile ma vi assicuro che è stata una bellissima esperienza che mi ha dato tanto e che non può finire qui.
A breve spero di poter aver il tempo per elaborare e soprattutto condividere alcune riflessioni in merito.
Il tratto rosso è il percorso di circa 250 km percorso in occasione del Natale 2012