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mercoledì 23 luglio 2014

Pratomagno in MTB e pernottamento in tenda

Apparentemente questo giro, secondo l'idea che mi ero fatto, non avrebbe dovuto avere nulla a che fare con i pellegrinaggi.
Infatti è stato organizzato da un gruppo di sportivi che frequentano bikepacking.it e, almeno come credevo, l'obbiettivo era semplicemente raggiungere la cima di un monte con l'unica intenzione di macinare km di sterrati, ghiaia, sentieri e mulattiere e discese a rotta di collo, sfidando la natura, gli altri partecipanti e sopratutto noi stessi.


Invece non è stato così intanto per la meta: la croce di Pratomagno


La Croce di Pratomagno e la MTB di Alessandro


 di cui riporto l'epigrafe (che io distrattamente non ho visto!!!!)
 Da questa vetta / Punto di ideal incontro / Delle serene genti dell'Arno / Il poverello d'Assisi / Addita ancora / Agli uomini / L'Eterno messaggio dell'Amore / Contro gli odi, gli egoismi, le guerre.  In questo segno / Fu eretta nel 1928 questa Croce / E fu ricostruita nel 1969 / A cura di un Comitato / Promosso dalle Misericordie d'Italia / Onde allarghi ancora le braccia / Al cristiano amplesso dei popoli / Finalmente affratellati e liberi / In tutti i continenti .

e poi per lo spirito di condivisione che era presente.

Questo è stato il nostro percorso
In blu è segnato il percorso di andata in rosso quello di ritorno

Primo giorno:  sabato 19/7/14 - L'incontro con il gruppo

Firenze - Pratomagno 66 km - dislivelli: +1976 m / -502 m

 
Giornata intensa. Iniziata un po tardi per tutto quello che c'era da fare ma alla fine è proprio andata bene proprio così come è andata.
Alla stazione di Firenze SMN alle 9.30 di una giornata molto calda ho incontrato i miei nuovi compagni di avventura. Alessandro di Firenze, Andrea di Prato e Alessandro e Mauro di Cecina e Livorno. 
Alessandro (FI), Alessandro (Cecina) e Andrea

E' stato facile entrare in empatia con loro. 
Mauro di Rosignano

...ed io quasi sempre in coda

Il loro spirito di cicloesploratori e non di cicloturisti li rende molto simili ai pellegrini che amo frequentare. Accontentarsi di quello che serve, dialogare strada facendo ed evitare le strade asfaltate per inerpicarsi in sterrati in mezzo ai boschi sono le cose che ho apprezzato subito.

Il giro è stato promosso da Andrea Borchi che tiene il sito di bikepacking.it, ottima, e probabilmente unica, fonte di informazioni in italia  per chi si vuole avvicinare a questo tipo di pratica.
Il percorso è stato poi variato, da Vallombrosa in poi, da Alessandro di Firenze che ha dimostrato di conoscere molto bene il territorio oltre ad essere un biker dalle prestazioni superiori a quelle di tutto il gruppo.

Mauro di Rosignano ed Alessandro di Cecina, due atleti di grande esperienza, sono stati degli ottimi compagni di viaggio. 

Il tragitto è duro almeno per me ma il paesaggio che scorre dinanzi tra curve e polveroni ripaga ampiamente questa fatica.
 
Il passo è stato, secondo i miei abituali ritmi, un po sostenuto fino a Pontassieve dove abbiamo fatto una prima pausa caffè e di rifornimento acqua.
Poi iniziando la lunga salita è ovviamente calata la velocità (...ma non la fatica) e fortunatamente le varie pause mi hanno permesso di seguirli senza troppi problemi.

Superata la SS67 la Toscoromagnola abbiamo iniziato a percorrere delle strade secondarie dove il traffico era minore e il paesaggio poteva essere apprezzato maggiormente.
la trafficatissima SS67
























Una veloce sosta a Pelago giusto per ricompattare il gruppo e ripristinare le scorte d'acqua

 

Abbazia di Vallombrosa
..e poi ci infiliamo dritti nella la Riserva Naturale di Vallombrosa.
Sono già le 15.30 e le fronde compatte del bosco ci offrono una indispensabile protezione.
Lasciamo finalmente l'asfalto ed iniziamo a salire su di uno sterrato.

Quando raggiungiamo il crinale sul monte Secchieta (1400 m slm), dopo ben due ore, il sole è ormai meno caldo e possiamo percorrere questo ampio sterrato senza particolari sofferenze.

Lo sterrato sul crinale del M. Secchieta






Ma quando arriviamo?
Altra sosta per ricompattarci, secondo alcune "voci di corridori" Alessandro fa pause di 15 minuti per aspettarci.....








...e ci rifermiamo subito dopo anche da "Giocondo" per acquistare anche qualcosa da cucinarci.











Siamo infine arrivati quasi alle 19.30 al pratone di Pratomagno. La stanchezza e la fame erano ormai protagoniste ma fortunatamente vista la tempra delle persone presenti, non c'è mai stato un clima teso ma anzi è sempre stato rilassato ed allegro.
Le tende monoposto

il nostro accampamento













Alessandro ed i suoi hamburger

Dopo aver montato le tende senza grosse difficoltà Io ed Andrea siamo andati a cucina le salsicce che avevamo appena acquistato al ristorante da Giocondo. 
buonanotte a tutti 
Quattro chiacchiere ancora e poi subito a nanna nella speranza di riuscire a realizzare un meritato e ristoratore riposo.

















C'è però un gruppo di persone che ha deciso di passare la notte tra schiamazzi e musica alta. In realtà questi non mi danno poi così tanto fastidio. Mi fa piacere vedere gente che si è organizzata per passare una giornata in allegria. In fondo sono poi molto simili a noi infatti si sono aggregati, hanno deciso e sono partiti.



Alle 4.15 sono già sveglio. Esco per far la pipi e soprattutto per bere un po, quelle salsicce mi hanno lasciato una forte sensazione di sete. Devo alleggerirmi. Nel prossimo ed  imminente pellegrinaggio in MTB non porterò ne il tablet ne la maglia a maniche lunghe in cotone. Ho visto che la giacca a vento ripara abbastanza bene anche dal freddo oltre che dalla pioggia.
Meglio aggiungere al mio bagaglio quel mini materassino che mi ha fatto vedere Andrea. Forse con quello avrei dormito di più questa notte. In ogni caso si sta bene in questa tenda. è un modello monoposto ultraleggero. Un vero e proprio loculo. Si può stare dentro solo sdraiati. Per chi soffre di claustrofobia non sarebbe assolutamente indicata ma questo è il prezzo da pagare se si vuole un oggetto leggero (meno di un kg) e soprattutto poco ingombrante. è una doppio telo quindi dovrebbe garantirmi un buon comfort contro la pioggia e la guazza notturna. Quest'ultimo particolare avrò modo di verificarlo al momento del risveglio vero e proprio. All'interno si sente che l'aria circola e grazie al sacco a pelo la temperatura rimane alquanto gradevole. Ma poi mi chiedo come possa starci altrettanto bene chi è piè¹ alto di me (sono 1.68) visto che tocco con i piedi il fondo della tenda. In effetti Alessandro di Livorno che credo sia più alto di 1.80 si sia lamentato proprio di questo particolare. Anche se sveglio a quest'ora mi sento abbastanza riposato. L'arrivo di un SMS alle 1.45 mi aveva già svegliato ma non infastidito visto il contenuto ;).

Stare quassù a questa quota, in questa situazione mi ha proprio messo in una situazione privilegiata contro certi pensieri riguardanti alcuni recenti accadimenti che mi hanno veramente scosso ed intristito. Forse non sarà poi così duro liberarsi di questo peso dell'anima. Me lo auguro veramente....


Secondo giorno:  domenica 20/7/14 -  Il ritorno

Pratomagno - Firenze  72 km - ascesa: +771 m / - 2147m




quasi pronti per ripartire
Ore 6.00 sono sveglio ed ho fame. Faccio fuori un micro panino preparato venerdi sera e una banana che mi rimarrà indigesta per mezza mattinata. Alle 6.30 sono completamente sveglio e il pensiero delle operazioni di smontaggio della tenda e del carico della bici mi fanno mettere subito all'opera.



Alle 7.15 ho terminato tutte le operazioni senza difficoltà e sopratutto senza fretta visto che le altre persone del gruppo si sono appena alzate ed ora che sono le 8.00 sono ancora in mezzo ai preparativi. Il ritorno verso Firenze dovrebbe essere più facile visto che è tutto in discesa. Ci affideremo alla guida di Alessandro di Firenze che ci porterà su un percorso differente rispetto a quello fatto per arrivare qui in cima. Spero solo di non arrivare troppo tardi a casa.

Magari entro le 15 in modo da poter organizzarmi per bene anche con gli impegni già presi a Firenze.

Finalmente riusciamo a partire, è giusto aver aspettato tutti, è questo lo spirito di un gruppo, anche se io, egoisticamente pensando ai miei bisogni mattutini avevo proposto di avviarci già da Giocondo. Ottima colazione con prodotti locali, offerta dal buon Alessandro di Cecina e poi via si ritorna sui propri passi per andare in vetta, da dove godere sotto la maestosa croce, di un paesaggio spettacolare. La salita è veramente irta e, a parte Alessandro noi umani procediamo a spinta ed arriviamo molto dopo.









...e giù dalla croce!!!

Dopo questa meta, la prossima è casa e dista poco più di 65 km ma fortunatamente quasi tutto in discesa. Provo a sbloccare la forcella per sfruttare l'ammortizzazione ma mi rendo conto che non funziona più, probabilmente la borsa da manubrio ha creato questo problema che però non è tale da fermarmi.

Questa è la parte che più apprezzo in questa nuova attività: le discese
Rispetto ai cammini a piedi, le discese rappresentano una vera e propria risorsa da sfruttare per recuperare energia e procedere allo stesso tempo a velocità sostenuta. Non è comunque il momento adatto per allentare la concentrazione, bisogna sempre prestare la massima attenzione a non combinare qualche sciocchezza.
Evitare buche, scegliere il passaggio migliore tra i fondi irregolari, non perdere aderenza nelle curve.
Proprio mentre mi godevo questo momento..... taaaaaack sento che il cambio non mi risponde più....
la levetta è completamente allentata. Con Andrea proviamo inutilmente a stringere qualche vite ma poi riprendiamo la discesa

Alla prima sosta del gruppo, Alessandro di Firenze comincia a metterci le mani. Smonta  la borchia, prova ad armeggiarci su ma poco dopo decide che è meglio lasciar perdere e stringere tutto con un pò di nastro isolante. Mi posiziona il deragliatore in una velocità intermedia e mi suggerisce di utilizzare esclusivamente le 3 moltipliche per coprire gli ultimi 30 km che rimangono fino a Firenze.
Breve sosta a Pontassieve dove ci salutiamo e ci dividiamo....


web-album di Pratomagno

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