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martedì 8 luglio 2014

Da Firenze a Roma e ritorno a Firenze passando per Assisi - Tappa 1 e 2

1. PREMESSA 

Prima di raccontare le tappe faccio il punto della situazione (...salta ai punti 4 e 5 per il diario!)
Esattamente un mese fa avevo iniziato a pensare a fare questo giro e in questo post

Il ciclista pellegrino - #02: Il percorso ad anello da Firenze a Roma

ne illustravo sommariamente le caratteristiche.

In questo mese ho dovuto approfondire molti aspetti per poter pensare ad una reale fattibilità.
Ho capito che la bici più idonea è sicuramente una mountainbike e non una citybike questo perchè voglio evitare per lo più asfalti e strade bianche per seguire i sentieri dei pellegrini a piedi.

L'attrezzatura più giusta da usare non è quella da cicloturisti (che prevede l'uso di portapacchi) ma quella da bikepacking (le borse sono più leggere e vengono imbragate direttamente alla bici).

Per capire cos'è il bikepacking rimando al sito curato da Andrea Borchi che ha rappresentato per me una svolta nella progettazione del giro: http://www.bikepacking.it/
Dopo essermi documentato ed aver procurato la'attrezzatura ho cominciato ad allenarmi:

2. Prima uscita: Firenze - Prato - Valibona 15/6/2014

Con attrezzatura da cicloturista (portapacchi e borse laterali)

 Un vero disastro, ho in pratica spinto prima in su e poi in giù la MTB.
Percorso veramente complesso







3. Seconda uscita: Una parte dell'Anello Rinascimentale 25/6/2014 

Con attrezzatura da bikepacking completa al 60%
in questo post ci sono alcune info in merito
http://perantiquaitinera.blogspot.it/2014/06/allenarsi-lungo-lanello-rinascimentale.html
e qullo in blu è il percorso che poi ho fatto:

In rosso l'AR (Anello Rinascimentale) per intero e in blu la parte percorsa:  Bottai > Lastra a Signa > Ponte a Signa > Signa > San Mauro > San Donnino > Campi Bisenzio > Calenzano > Sesto Fiorentino
 
70 km in totale, 50% ca di asfalto, 8 km/h media lorda (compreso tempo per colazione e poi merenda al bar e pausa pranzo panino) .

 dislivello +893 e -919.

Nessuna particolare difficoltà.





Potevo quindi sperimentare le prime due tappe di questo progetto che si sviluppa in un anello di circa 850km: Da Firenze a Roma e ritorno a Firenze passando per Assisi

nota: le descrizioni che seguono sono un vero e proprio diario che scrivo ogni sera a fine tappa, oltre alle descrizioni in generali possono contenere anche alcune considerazioni molto personali.


4. Tappa#1

5/7/14 Firenze - Morrocco, Convento delle suore Carmelitane Scalze nella Chiesa di S. Maria del Carmine (1492 ca) lunghezza:48 km,  dislivello: +1150 \ - 929

Questa è una tappa fatta in anticipo sul ciclo pellegrinaggio che dovrei fare questa estate nel mese di agosto. L'ho voluta fare per verificare la fattibilità del progetto visto che per la prima volta farò un pellegrinaggio in Mtb.
Prima di partire peso la bici con il pieno carico.
Pesa ben 36 kg compresi 2 litri d'acqua, un po tanto ma non saprei veramente come alleggerirla.
Come al solito la sera prima della partenza mi sono ingolfato con gli impegni ed ho finito di preparare la bici veramente troppo tardi, era oltre le 1.30 di notte e la sveglia avrebbe suonato al max alle 6.00. Mi sveglio però da solo alle 5.20 e ne approfitto per fare un'abbondante colazione.

  Alle 7.00 sto già pedalando e mi comporto come un vero turista scattando le foto al Duomo e poi a Ponte vecchio.








 

Oltrepasso l'Arno e poi salgo su verso San Miniato passando sul retro del complesso per una splendida stradina antica che circonda il luogo sacro. 

Le salite saranno molto presenti per la maggior parte dei km ma i primi 25 km fortunatamente scorrono veloci sull'asfalto.  

Passo da Pian dei Giullari, poi dal Pian degli Scopeti ed il paesaggio è veramente stupendo.

Quando passo dal Galluzzo mi rendo conto di passare proprio da casa di Beatrice, una persona che prima mi capitava di frequentare proprio perchè ero legato ad una persona che difficilmente da ora in poi incontrerò. 

Suono ma visto che non mi risponde, forse è un pò presto (è sabato e sono le 8.15) le lascio un biglietto nella cassetta delle poste e riprendo il giro, con  qualche pensiero in più in testa.

E' buffo il destino, esci per andare verso un futuro tutto da scoprire e ti accorgi che ritrovi ancora brandelli di un passato che non è mai così lontano

La bici viaggia spedita grazie ad alcune discese ed alla mancanza di traffico ma noto che le borse sul manubrio sono un po un problema, pesano e la rendono meno governabile tendendo a far andare la bici un pò in sottosterzo e per questo motivo continuo a fermarmi per verificare o tendere le cinghie in modo che i bagagli non struscino nelle ruote. 

Decido di fermarmi alla chiesa di Santo Stefano di Pozzolatico in modo da "lasciare" certi pensieri e ripartire così più leggeri. :)
 Arrivo subito dopo a San Casciano val di Pesa dove decido di comprare in una ferramenta un nastro americano in modo da risolvere i problemi relativi al carico che sento allentarsi.
 Il paese è grazioso ma lo visito senza quasi scendere dalla bici, rallento, mi fermo ma non scendo.


Alle porte del paese passo dalla Piscina del Chianti  che mi riporta altri ricordi, pace!
Mi ci devo abituare, in fondo tutto questo viaggio sarà un continuo viaggio nei miei ricordi, lo so, l'ho fatto apposta, credo che sia giusto così.


Passo dalla Fattoria Le Corti ed incontro casualmente il principe Duccio Corsini, non ci penso un attimo e lo chiamo.

Mi risponde stupito ma si avvicina ugualmente e scopro con soddisfazione che si ricorda di me sebbena sia passati quasi 15 anni da quando ci siamo incontrati per motivi professionali. E' molto gentile scambiamo quattro chiacchere, ci aggiorniamo sulle proprie vicende personali di lavoro, mi invita ad entrare nella tenuta dove mi spiega, davanti ad una mappa, qual'è secondo lui il percorso migliore da seguire.












 Dopo qualche altro convenevole, lo saluto ed inizio finalmente a percorrere uno sterrato in mezzo ai vigneti.
Non mi fermo quasi mai ma procedo a passo lento ho una media ca 7.5 km/h. Nessun contrattempo il, parco della Pesa presenta un paesaggio gradevole.



Passo Sanbuca ed infine arrivo a destinazione.  
Visto che mi avevano già preannunciato che non mi avrebbero fatto da mangiare allungo il viaggio di 8km (i vantaggi della bici) e mi fermo in una trattoria dove prendo solo un primo ed un bicchiere di vino. Meglio risparmiare i panini per stasera o anche per domani.


Arrivo, il posto è gradevole anzi suggestivo e le due suore (suor Elisabetta e suor Maria Rosa) che mio accolgono sono buffe per il loro accento australiano ma sono estremamente gentili. Mi danno la possibilità di dormire in una cappella, sopra le panche e di ricoverare la bici, inoltre mi prepareranno anche la cena contrariamente a quanto promesso.
La Chiesa di Santa Maria del Carmine al Morrocco fu costruita nel 1459 dopo un miracolo che avvenne proprio a dei pellegrini romei che sostarono in quel luogo. 
Il sacco a pelo sulle panche della cappella
   Direi che non mi posso lamentare neanche della mancanza della doccia che viene sopperita sufficientemente da un lavandino. Dopo la pulizia personale e il consueto lavaggio dei vestiti, piccolo riposino, poi vespri cantati, raccolgo i panni e un po di relax in attesa della cena.











Fine prima tappa

5.Tappa #2

6/7/14 Morrocco - Siena, lunghezza: 46 km, dislivelli: +1147 \ - 1155

La notte alla fine è passata. Le 2 panche della cappella usate per dormire non sono state poi così tremende anche grazie alla stanchezza accumulata per la tappa precedente e per aver dormito poco e male la notte prima a causa della solita tensione pre partenza. La cena della sera prima è consistita in quasi 300 gr di pasta in bianco da condire con un po di sugo o olio e formaggio, 2 foglie di insalata, del pane, due vaschettine monoporzione di marmellata una mela ed una pesca. Il tutto mi è stato portato in due vassoi in modo che potessi mangiare da solo nella cappella. Accendo la radio del cellulare in modo da non sentire il vuoto che c'è intorno a me e termino velocemente la cena lasciando alcune cose per poter fare colazione l'indomani. Alle 5 sono già sveglio,  scaldo un po d'acqua per preparare l'orzo  faccio colazione. Riesco ad essere pronto solo alle 7.30 le operazioni di imbragatura del carico sulla bici sono più lunghe di quelle della preparazione del semplice zaino.
Saluto suor Elisabetta che si è mostrata come una persona veramente affettuosa.

Suor Elisabetta
La partenza è dura, le gambe sono di piombo ma i primi 8 km sono tutti di asfalto e questo è un bene quando si è in bici perché semplifica il tragitto.











Mi fermo per un veloce saluto al Signore nella Pieve di San Donato in Poggio.
Anche questo posto è carico di ricordi...
Faccio appena in tempo ad entrare e fare il segno della croce che sta per iniziare la messa, non mi fermo la giornata è già calda e devo fare ancora molta strada. Mi fermo però al bar del paese per prendere un caffè ed un cornetto e la mente mi porta a pensare tutte quelle altre volte che avevo già percorso questi sentieri con qualcuno  che ormai ha deciso di sparire dalla mia vita.
 Meglio riprendere a pedalare. La giornata è favolosa ed il paesaggio è incantevole, siamo nel Chianti, i vigneti sono protagonisti.












Ben presto inizio a prendere anche uno sterrato,  niente di impegnativo. Noto che la bici è meglio bilanciata grazie al peso ben distribuito e alle generose schocciate di nastro americano che tengono le borse ben salde alla bici.


Viaggio sempre tenendo una media di 7.5 km/h non potrei far di più,  non voglio far di più.

Altri vigneti, stupendi, ordinati e ben tenuti decorano il paesaggio. Non riesco a non fermarmi per non godere di questi momenti, non sto facendo una corsa quindi ho tutto il tempo che mi serve e voglio approfittarne a pieno.






Mi fermo a Fonterutoli un paese rurale, ben tenuto ma quasi deserto.
Ne approfitto per  fare una sosta tecnica.
Consumo i panini preparati due giorni prima e poi, dopo un pò di relax, riprendo a pedalare.
Ingresso Fonterutoli



Da qui a Siena Mancano circa 20 km di traccia (in linea d'aria molto meno) ed il paesaggio diventa sempre più curato. 



Non mancano le sorprese inaspettate come questo giovane capriolo che riesco a riprendere con la mia macchina fotografica mentre fugge al mio arrivo.




Negli ultimi km sono veloce, mi sento sicuro e quindi più forte forse ho imboccato la strada giusta, e non mi riferisco solo a quella segnata dal gps ma finchè non procedo, ho già capito che non posso crearmi delle certezze semplicemente basandomi sulle mie impressioni e sui miei progetti c'è sempre qualche imprevisto, qualche variabile che ti cambia e stravolge tutto e che ti costringe a ricominciare d'accapo.
Ma allora che faccio?
Non lo so, per ora pedalo vado avanti e sono contento! 


Siena


L'imbarco della bici

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