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martedì 29 luglio 2014

...riparto da Siena

Tappa 3 Siena Sant Antimo 65 km - 29 luglio
Note
Le foto saranno aggiunte in seguito,  il testo sarà riveduto (forse)
Il viaggio è iniziato. È arrivato il momento in cui i sogni si trasformano in realtà..... non resta che sperare che tutto vada liscio. Non ho dormito tanto, come ogni notte prima di una partenza. Per quanto tempo possa partire in anticipo con l'organizzazione mi riduco sempre a dover fare alcune cose fino a poche ore prima della partenza, mai che avanzi tempo che mi permetta di prendere le cose con più calma. Guardo dal finestrino del treno un tempo uggioso..... per ora solo qualche rara goccia cade sui vetri.... lo so sta aspettando che io sia allo scoperto per iniziare il diluvio....
Il treno arriva puntuale come la pioggerellina.  Lo sapevo, sono attrezzato. Metto le cover agli zaini ed indosso l'impermeabile. Questa pioggia benché fitta non mi da fastidio. Sono troppo emozionato e felice per questo momento. L'ho atteso da tanto,  ne ho curato i particolari da alcuni mesi con gran fatica e soddisfazione.  I miei passi,  anzi pedalate,  possono ora seguire i miei sogni. È un viaggio che segue un tracciato ad anello che copre quasi tutto il centro Italia, è un viaggio nella storia,  è un viaggio nella spiritualità ma soprattutto è un viaggio dentro di me. C'è dentro tutto quello che ho coltivato in questi ultimi anni, gioie e dolori.....
La strada scorre veloce, conosco questi posti,  non serve rifotografarli, mi piace di più ricordare... sono in ogni caso bei ricordi... lei era lì.  Incontro un gruppo di scout subito all'uscita di Siena,  neanche a loro l'acqua li ha fermati. Passo Ponte d'Arbia senza fermarmi. Le uniche soste sono per togliermi o mettermi l'impermeabile. Una scelta futile visto che si tratta di decidermi se farmi bagnare dalla pioggia o dal sudore di condensa che la giacca crea. Praticamente viaggio sempre bagnato anche se le rare schiarite fanno uscire un sole che mi asciuga velocemente. Passo un gruppo di pellegrini che saluto festosamente. Il primo inconveniente non tarda a venire.  Le crete senesi non mi permettono di seguire il percorso.  L'argilla accumulata in modo abnorme nei copertoni frena letteralmente le ruote.  Sono costretto a lavorare con le mani,  sporcandomi dalla testa ai piedi. Alla fine rinuncio e torno indietro trascinando di peso 30 kg di bici. I pellegrini mi superano sghignazzando, hanno ragione,  loro viaggiano tranquilli nella mota senza troppe difficoltà.  Scendo in paese e mi infilo in un orto dove conosco Alfiero,  un contadino molto gentile che attacca la pompa di irrigazione e pulisce me e la bike anche se non capisce perché debba fare questo giro in bici e non in aufo o treno. Lo saluto e dopo qualche minuto risaluto lo stesso gruppo dei pellegrini che risupero nuovamente.  Devio per Buonconvento, cerco le ciambelle all'anice che piacciono tanto a Giorgio ma scopro che vengono prodotte solo a Pasqua, ripiego su una veloce consumazione pasta e caffè e via sulla strada. Interrompo gli "abbracci del silenzio" e "gli immensi spazi verdi" ascoltando un po di musica. Inizia a salire la strada usata per il circuito ciclistico dell'Eroica. Molti saranno i tratti a spinta, la pendenza è esagerata per me. Incontro un tizio che vedendomi arrancare in salita gode nel raccontarmi che 20 anni fa lui vinse qui una cronoscalata, vabbe complimenti!  Continuiamo a parlare e mi racconta una leggenda del 1555. I montalcinesi erano un popolo che secondo la convenienza erano o con Siena o con Firenze. Quando Firenze provò ad occuparla loro opposero resistenza. Di notte i fiorentini ebbero una idea geniale, miseo dei lumini nelle corna di un intero gregge di capre. Di notte Montalcino si arrese credendosi accerchiata. Nella fortezza medicea a Montalcino c'è il simbolo dei medici e sotto in modo beffardo furono aggiunte due capre. Alle 18 arrivo finalmente all'abbazia. Il luogo e spettacolare e mi ricorda molto la pieve di romena. Seguo la messa, prendo le chiavi e salgo su in paese a Castelnuovo dell'Abate alla foresteria. Sono lunghe le operazioni di smontaggio degli zainetto,  di pulizia dal fango e pulizia dei vestiti  che domani indossero sicuramente umidi, ma visto che è prevista pioggia più di oggi non sarà un grosso problema. Alla fine dopo la doccia, inizia un vero diluvio, mi fermo ad aspettare e chiamo Gloria, è sempre un piacere sentirla. Trovo poi un ombrello, saluto glinscout in cucina e via alla rcerca di cibo. Finisco in una trattoria che fa il menu del pellegrino. Ho problemi, ora che ho finito ad alzarmi dal tavolo. Mi manca quest'ultimo sforzo per chiudere la giornata.
Rientrando alla foresteria faccio qualche tentativo di ricerca di ospitalità povera, dovrei fermarmi a Ponte a rigo, 47 km da qui, ma vengo a sapere che ci sono lavori in corso. Dovrò allungare la tappa di altri 14  km. Altro tappone........ lo affronteró di sicuro.
...indietro non si torna!

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