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giovedì 13 agosto 2015

Tappa 11 Roccasecca - Montecassino 20km

12 agosto
Alle 4.30 sono già sveglio. Cerco di fare piano per non svegliare una coppia di turisti che sono nella stanza vicino alla mia. Vado  a fare colazione.  Tommaso ha organizzato tutto più perfettamente per il pellegrino.  Alle 5.45 sono in strada. Da quassù si gode un'ottima vista panoramica su tutta una piana.

Quando passo da Caprile faccio attenzione a vedere l'affresco di san Cristoforo,  il protettore dei pellegrini

mercoledì 12 agosto 2015

Tappa 10 Casamari - Roccasecca 35km*


*3 km in auto
11 agosto
Sveglia sempre prima. Alle 4 sono gia in piedi. Non potrebbe essere differente visto che alle 20 già dormivo. A Casamari, nelle vicinanze dell'abbazia c'era aperto solo un albergo ristorante. Non lo avrei scelto mai se avessi avuto una alternativa. Troppo elegante. In realtà poi mi sono trovato bene e la spesa è stata contenuta. Ora sono a guardare il cielo. È ancora buio pesto, diluvia e spesso arrivano dei lampi e tuoni. Si preannuncia una giornata pessima. Preparo tutto e mi rimetto a letto. Non ha senso uscire alle 5 con questo tempo. Alle 6.10 sono fuori dell'abbazia in cerca di un bar. Tutto chiuso. Scambio quattro chiacchiere con una donna in attesa del bus. Continua a diluviare e il bar è sempre chiuso. Ok inizio a camminare, sono già attrezzato per la pioggia. Il percorso mi porta in mezzo ai campi coltivati a viti e ulivi che si trovano a ridosso del paese. La pioggia diminuisce sempre più di intensità. Le nubi acquerellano il cielo con grigi di varie tonalità. Le piante bagnate acquistano colori più saturi. Appena finisce il sentiero arrivo in una strada provinciale dove sono presenti dei bar e dove posso fare colazione. Riprendo il cammino. Arrivo a Castelliri e poi a Isola del Liri. Rimango stupito ad ammirare la cascata in centro al paese. Mi fermo in un bar e prendo un pezzettino di pizza e inizio a discutere amichevolmente con il proprietario ed un avventore. Le domande sono sempre le stesse: -solo?-, -tuttappiedi?-...... Riparto per Arpino, mi spazientisco e tiro fuori il pollice per l'autostop. Si ferma un mio coetaneo e Maria di due anni con la quale iniziamo una interessante discussione. Non scherzo la tipa aveva le idee chiare. Mi lasciano ad Arpino, giro il centro storico e salgo su verso l'acropoli. Rimango nuovamente senza parole davanti alla torre di cicerone. Riscendo, riprendo il cammino. Arrivo a Ruscio. 25 km dopo la partenza. Se il tempo fosse stato bello avrei campeggiato qui. Il posto è favoloso. Minaccia pioggia devo andare avanti. Riparto e passo fa Mele, mi fermo a parlare con una signora che abita in questa casa di campagna. Mi offre dell'acqua e delle noccioline appena colte. Riprendo il cammino arrivo alla Sp7. Sono gli ultimi 6 km. Ne ho già fatto 28. Le scarpe si sono rotte e sento un unghia incarnita che inizia a duolermi. Ma in questa bellissima strada asfaltata passano veramente pochissime macchine e nessuna disponibile a darmi un passaggio. Stringo i denti ed alle 15 sono alle porte del paese, sono oltre 30km. Tommaso in scooter mi viene incontro. Mi stava aspettando. È il gestore del b&b il Feudo. Mi accomodo. Il posto è perfetto per i pellegrini. Ci diamo appuntamento tra un'ora. Arriverà Angelo del comitato amici dei pellegrini. Faccio le solite operazioni di ogni pomeriggio. Mi lavo, lavo i vestiti .....bevo una birra. Arriva Angelo. Mi porta in auto a destra e manca. Mi racconta della vita del paese, di san benedetto e di san Tommaso d'Aquino che nacque proprio qui. Io non avevo ne riposato ne pranzato ma con lui avrei continuato ancora senza limiti. Secondo i miei progetti sarei solo passato da Roccasecca senza fermarmi. A causa delle condizioni del tempo molto variabili ho dovuto cambiare tutto.... e ringrazio Dio che sia andata così. Qui, con Tommaso e Angelo, ho potuto capire qualcosa in più di questo cammino e di quanto, insieme a Simone Frignani, abbiano lavorato per permettere a pellegrini come me di fare questa esperienza.
 Ormai le giornate corrono via veloci come un lampo e domani arriverò a Montecassino la tappa finale di questo cammino.



:) #perantiquaitinera #camminodisanbenedetto

martedì 11 agosto 2015

Tappa 09 Collepardo - Casamari 28km


10 agosto
Sveglia alle 5.00, anzi alle 4.30 prima che suoni. Alle 5.30 sono pronto per la colazione e per pagare la camera ma dall'altra parte tutto tace.
Aspetto un po, inizio a far un po di rumore, ma niente. .... eppure eravamo d'accordo per quest'ora. Mi spazientisco e faccio uno squillo al telefono di casa. Fortunatamente lei si precipita, mi porta la colazione che divoro velocemente e alle 6.20 sono in cammino. Il primo tratto, l'uscita dal paese è interessante. Un sentiero in salita si snoda tra il bosco. Non dura tanto sfortunatamente. Dopo un paio d'ore sono su asfalto vicino alla certosa di Trisulti, un favoloso monastero certosino del 1200 perfettamente incastonato nella rupe. Peccato che apra più tardi. Lo ammireró solo dall'esterno e soprattutto da lontano. Qui incontro un tizio. Avrà 20 più di me, è di veroli ha problemi al menisco. È venuto al monastero per respirare un pò d'aria pura. Ci facciamo compagnia per almeno 3 km. Ha dovuto chiudere la sua trattoria. Ha trovato un altro lavoro, i suoi figli studiano e lavorano. In un modo o nell'altro si deve andare avanti. Il resto della tappa non è quello cerco. Asfalto su asfalto e questa volta nessuna macchina della provvidenza che si fermi a prendermi. Corro veloce, il cielo si abbuia e rumoreggia. Passo Civita e qualche altro paesino. Niente che mi incuriosisca. Arrivo alle 13.30 a Casamari. Fine tappa. Pioviggina. Faccio subito un salto indietro di due anni. C'ero passato durante il cammino Roma-Leuca del 2013. Altri tempi, altra situazione. Non rimpiango ma mi ha fatto piacere ricordare quel giorno. Il tempo peggiora piange.... cioè diluvia. Speriamo nei sorrisi di domani. Ormai la meta è vicina



:) #perantiquaitinera #camminodisanbenedetto

domenica 9 agosto 2015

Tappa 08 Trevi sul Lazio - Collepardo 25km*


2.5 km in auto
9 agosto
Sveglia alle 5.00, come al solito. Dopo mezz'ora sono al bar della proprietaria dell'appartamento.
Che fortuna trovare un bar aperto a quest'ora!
Faccio una colazione semplice vista quanta roba mi ero sbafato il giorno prima.
Mi sento proprio bene. Questa sosta mi ha proprio ristorato. Mi sono svegliato riposato e senza alcun dolore. Anche la schiena si è ormai abituata al peso e non protesta più.
Questo paese non si trova proprio nel cammino ma bisogna deviare di un po meno di 2 km. Sinceramente ne valeva proprio la pena.
Con l'animo così giulivo mi godo appieno questa giornata. Il percorso è stupendo e si snoda per più della metà nel bosco. Il diluvio del giorno prima e l'umidità notturna imperlano la vegetazione. Il sole spesso fa capolino fra i rami e i suoi raggi somo lame ben visibili. Incontro mucche, tori e cavalli allo stato brado. Passo dell'arco di trevi, è li da migliaia di anni ed io ci sto passando sotto. È una vera emozione. I piedi corrono, le gambe e tutto il resto li seguono. Quando termina il bosco e poi lo sterrato inizia la proviciale. Sto diventando sempre più intollerrante all'asfalto! Mancano 6 km per Guarcino. Il dito pollice si attiva ormai in automatico quando sente il rumore di un'auto. Ci sono curve e doppie curve. Auto, moto e ciclisti e anche se il traffico è minimo la mancanza di una bachina percorribile lo rende un tratto ugualmente pericoloso. Quando mancano 2 o 3 km si ferma un auto con una coppia. Lui è un pecoraio, mi racconta del suo lavoro e di come sia stupito che ci siano persone che possano fare pellegrinaggi. A Guarcino scendo io e salgono le sue tre figlie, mi consiglia di assaggiare gli amaretti di Guarcino. È vero sono ottimi. Ne faccio scorta. Compro un panino ed un gatorade. Non sembra neanche domenica, ci sono queste attività aperte. Superato il paese dopo un po, dietro una salita mi appare Vico nel Lazio. Anche se ilmpercorso è solo tangente decido di dedicare del tempo alla visita del paese. Un vero spettacolo medievale. Viuzze, vicoli e cortili si snodano davanti. Visito la chiesa e poi esco dal paese riprendendo il tracciato. Gli ultimi km mi portano a Collepardo senza regalarmi nessuno altro spettacolo da osservare. Solo un'altra provinciale, solo altro asfalto. Arrivo a Collepardo alle 11.45. Contatto il b&b, è molto gentile e il posto moolto elegante. Ci salutiamo subito. Lavo.ed esco subito. Il paese è molto piccolo. Non c'è niente che mi incuriosisca. Mangio una piadina, vengo interrogato dal proprietario e poi mi ritiro in camera. Non riesco a fare un buon riposo. Il tempo intanto è peggiorato. Riesco alle 18. Giro tra le vie ed entro in un ecomuseo. Il ragazzo che lo gestisce è veramente in gamba ed ha fatto un ottimo lavoro per raccogliere ed allestire la sala. Finalmente qualcosa di interessante. Ceno velocemente e poi a casa.
Nei prossimi giorni è previsto un tempo pessimo.....




:) #perantiquaitinera #camminodisanbenedetto

Tappa 07 Subiaco - Trevi sul Lazio 19km

Sveglia alle 5.00, come al solito. Dopo mezz'ora sono già in cammino. Qui mi sono rintemprato ma accuso un pò di accumulo di stanchezza. Oggi non voglio camminare tanto. Mi fermerò a Trevi sul Lazio in modo da potermi riposare. Il percorso è bellissimo. Quasi tutto su sentieri e lungo l'Aniene. Passo la cascata di Trevi che però non guardo perché non è proprio sul cammino. Credo di essermi perso così qualcosa. Ho fretta di arrivare. Non farò colazione perché mancano punti di ristoro lungo il percorso ma questo non è un grosso problema ho le mie scorte: mandorle, mele, pesche, mele e l'ultimo biscotto delle suore di Pozzaglia Sabina. Mangio tutto senza fermarmi. Il tempo è anche bello. Ho la macchina fotografica scarica quindi non indugio neanche sui panorama. Arrivo verso le 10.40 in paese. Si trova su un cucuzzolo che mi farà faticare un pò. Entro da porta napoletana, attraverso tutto il centro. Mi fermo nelle prime chiese per visitarle e ringraziare. Esco da porta romana e mi fermo al bar a prendere una birra. Mi si siede accanto il sig. Franco Ricci. Mi ha riconosciuto come pellegrino. È molto gentile e mi racconta del loro impegno per questa iniziativa. Alle 12 telefono a Laura. Il sig. Franco mi accompagnerà e mi lascerà nelle mani di questa graziosa persona. anche lei è di Trevi. È molto più giovane di me. Lavora anche come guida al castello caietani. Ci passiamo accanto e lei me lo illustra. Arriviamo nell'appartamento. Ci salutiamo. Mi sistemo, lavo gli indumenti e mi faccio una bella doccia. Sono le 12, è ora di pranzo, sono affamato forse a causa della mancata colazione. Torno a porta romana e vado nel ristorante. Il menù del pellegrino stavolta non mi attira. Perdo quella sobrietà che mi sarebbe piaciuta mantenere e ordino dalla carta. Spendo un pò di più. Torno a casa e sprofondo in un sonno pesante, mi sveglio quando sento i tuoni e faccio appena in tempo a ritirare i panni. Torno a dormire e mi alzo alle 18.30. Corro a prendere della frutta, mangio un trancio di pizza e vado al bar della proprietaria dell'appartamento. Prendo un dolce ed un caffè che non mi fa pagare ma poiché ci incontreremo domani mattina per colazione faremo un unico conto.
Intanto si scatena un diluvio ed io mi rifugio in un posto riparato per scrivere il diario.
Oggi è andata così pochi km e tanta gola.


:) #perantiquaitinera #camminodisanbenedetto

sabato 8 agosto 2015

Tappa 06: Mandela -Subiaco 32km*


7 agosto
*6,5 fatti in auto
A parte l'arrivo è una delle tappe a mio avviso più brutte e spero che questo record non venga battuto dalle prossime! Al 99.99% si cammina su asfalto. Ahiaiai!!!! che dolore ai piedi ed infatti sono qui sul letto a contemplare sulla fine da far fare alla vescica apparsa sul tallone. La buco oppure no? Per ora scrivo poi si vedrà!
Se chiudo gli occhi e penso a questo tratto mi vengono in mente solo le strisce bianche sull'asfalto. Non ho notato nessun punto panoramico, nessuna attrazione in genere.
La partenza è stata sempre tra le 5.30 e le 6. In pratica ai primi raggi dell'alba. Esco dal b&b di Marzia, saluto un suo vicino che si offre di darmi un passaggio anche se non glielo avevo chiesto. Accetto ma solo fino a Vicovaro in pratica mi fa risparmiare 1,5 km. L'uscita dal paese porta ad un sentiero in terra che passa accanto alla diga. Incontro un gruppo giovanile numeroso e un po chiassoso. Sono i ragazzi del pellegrinaggio della santa trinità. Procedono a passo speditissimo, sembrano maratoneti. Sono anche mal equipaggiati. Uno ha 2 bottiglie d'acqua da 1.5lt attaccare con una corda al collo. Devono correre e non possono indugiare più di tanto alle mie domande. Buffi perché li ritroverò fermi dopo il ponte per ricompattarsi e poi non li rivedrò più anche se il percorso credo sia identico. pochi km poi riprende l'asfalto per Sanbuci. anche a Sanbuci niente bar e tanto asfalto.

 Mi spazientisco e ad ogni passaggio di auto tiro fuori il pollice. Si fermerà Giancarlo un pensionato originario di Roma con problemi alle gambe. Mi porta così vicino a Gerano. Altri 5 km di asfalto risparmiati. Qui faccio finalmente colazione, compro un panino, una gatorade e riprendo a camminare. Quanto asfalto! Inizio a zoppicare, ecco è qui che deve essermi formata la vescica. A 10 km da Subiaco cambia il tipo di strada e mi immetto in una dove passano veramente pochissime auto. Mi fermo, faccio pausa e cambio le scarpe con i sandali. Che sollievo. Anche tempo migliora. Il sole cocente viene parzialmente offuscato da alcune nubi. Arrivo alle 14.00 a Subiaco. È forse il paese più grande incontrato fino ad ora. Prima che finisca il paese mi fermo a prendere due tranci di pizza e una birra. Guardo internet e mi accorgo di aver involontariamente scatenato un putiferio con il mio precedente articolo. Non era mia intenzione. Ci sono stati problemi di comunicazione. Rimedierò. Fino ad ora ho giudicato negativamente solo una situazione ne Marzia, ne Patrizia meriterebbero questo trattamento.
Arrivo finalmente alla meta. L'abbazia di S. Scolastica. Si trova in una altura fuori dalla città.
È una struttura grandiosa ma per ora posso limitarmi a vederla solo dall'esterno. Inizia a piovigginare ma smette immediatamente.Telefono a don Marco che mi accoglie prontamente e mi porta in foresteria. Anche qui sono l'unico ospite.
Don Marco mi invita a cena e mi dice di vestirmi molto coperto. L'unica cosa che ho maniche lunghe è un pile. Credo che a cena patiró un pò il caldo. Pazienza ne vale la pena.

Fare un pellegrinaggio per me è un esercizio di stile. Ognuno in maniera più o meno consapevole crea il proprio. Per me ci deve essere un carattere di sobrietà. A me per esempio piace portare gli stessi pantaloni e maglietta di Santiago 2009. Ormai sono lisi e pieni di toppe ma mi ricordano le motivazioni che mi hanno spinto verso questa ricerca. Ultimamente mi sto rendendo conto che non mi dispiace prendere passaggi d'auto solo per brevi tratti e solo se fanno il mio stesso percorso che controllo su gps. Per me camminare è un momento di riflessione e meditazione. Questo non succede nelle strade più o meno trafficate dove addirittura rischio la mia incolumità a causa della mancanza della banchina. Se si ferma una macchina e mi toglie da questo pericolo e mi permette anche di avere un confronto interessante con qualcuno del luogo ecco questo momento lo ritengo pari ad un bel tratto in mezzo al bosco.
È pomeriggio, cerco di scrivere più velocemente possibile i miei pensieri ma a volte le palpebre sono piuttosto veloci a chiudersi. Mi assopisco. Non so per quanto tempo, è un sonno profondo che mi rigenera. Una telefonata mi sveglia. È una persona cara. Parliamo un po e poi via a concludere la serata. Alle 19.00 partecipo ai vespri. È una messa cantata. Siamo un po meno di 30 persone, tutti disposti ai lati dell'altare suddivisi in due parti. Religiosi ed ospiti, immagino. Dal mio lato siamo in due. Terminata la funzione si va a cena. Difficile trovare le parole giuste per descrivere la scena. Una sala immensa con un tavoli continui disposti a ferro di cavallo. Regna il silenzio ed il rumore delle vettovaglie. L'apparecchiatura per ogni persona è molto ricercata. La cena non è male e tutto si svolge celermente. Se non si capiscono i tempi si rischia di perdere la portata, non si vuole che di indugi in questo momento. Riesco ad arrivare per un pelo al salmone. Alle 20.30 sono già di ritorno in foresteria. Ci salutiamo con don Marco.
Brutta tappa, stupenda conclusione!




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giovedì 6 agosto 2015

Tappa 05: Pozzaglia Sabina - Mandela 29km

6 agosto
 ieri le Sorelle della carità si sono dimostrate delle persone molto accoglienti. Mi hanno fatto sistemare in uno dei letti all'ultimo piano. Devono aver fatto dei lavori di ristrutturazione recentemente. Tutto è perfettamente organizzato, pulito e nuovo. Faccio tutte le operazioni consuete, lavo gli indumenti, mi faccio la doccia e mi preparo per andare a messa. La chiesa è molto particolare. È incastrata tra dei palazzi in un vicoletto. Sembra ricavata da uno spazio di risulta, scopro che era un vecchio granaio. Partecipo alla funzione religiosa. Ci sono anche tutte le sorelle della casa. Terminata la messa torno con suora Maria Rosa che mi racconta molte cose del paese e di se stessa. Tornati a casa è gia pronta la cena. Inizia lo show! Le sorelle sono un fiume in piena conoscono molti aneddoti divertenti ed altri che fanno riflettere. La cena è gustosa ed abbondante ed in parte è opera di suor Flavia una sorella molto carina che sa come mettere gli ospiti a proprio agio. Sono seduti con noi anche suor Melania, suor Luisa e frate ....... mi sfugge il nome spero che mi perdoni. Ognuno ha sempre qualcosa da chiedere o da dire ma senza mai stressare. Alle 21 sono già a letto.
Mi alzo come al solito alle 5.20 e scendo a far colazione con loro. Mi preparano anche un cestino con 2 pesche e 2 biscottoni.
Le saluto e parto. Oggi sarà tutto relax!!!!! Se magaaari!!!!
Il paesaggio è sempre molto bello, spesso sono a 1000m slm...... ma le gambe oggi sono di piombo! Non si muovono! Capisco che deve essere colpa del caldo. Credo che oggi sia la giornata più calda di tutto agosto. Arrivo a orvino. Compro un gatorade. Riparto. Entro nel bosco. Inizio a sudare a sentirmi spossato. Mi fermo mangio le pesche e i biscotti con il miele. Meglio! Ora posso ripartire. Il caldo è sempre più forte. Arrivo a Licenza. Non mi fermo al bar. Mancano solo 5 km. Voglio arrivare per l'ora di pranzo al beb di Patrizia. Mancano solo 2.5 km ed è l'una. Scoppio un'altra volta. Casco anche nel brecciolino come una pera secca. Mi fermo, bevo e aspetto di asciugarmi dal sudore che mi ha completamente bagnato. Riparto, gioco il jolly per fare gli ultimi 2 km, metto Vasco e con una temperatura pazzesca riparto a tempo di rock. Arrivo all'agriturismo di Pian del Papa sono le 14.30. Patrizia mi accoglie con un bel sorriso. Mi fa rinfrescare, mi prepara il pranzo e........ mi dice che non ha posto per me. Ha però organizzato tutto con Marzia del Fabinn di Mandela. Devo fare altri 3 km!!!!!! Ma lei ed Emiliano sono così gentili che accetto senza difficoltà questa variazione. Il pranzo è ottimo ed abbondante, il prezzo è proprio da pellegrini! Parlo con loro ed i loro ospiti, conosco Massimiliano che si occupa dei cammini di san Francesco ed alle 16 riparto per Mandela. Arrivo da Marzia del Febin. Il posto è elegante, io ci arrivo per una emergenza di Patrizia quindi pago il giusto. Il resto della serata è come al solito. Mi lavo, lavo gli indumenti, compro della frutta con Luigi, una persona del luogo, che mi evita cosi qualche km e poi corro a Mandela per visitarla e bere una birra mentre scrivo il diario. Posso programmare quanto voglio ma alla fine il camino cammina da se ed io ala fine ho fatto anche oggi più di 30km!!

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mercoledì 5 agosto 2015

Tappa 04: B&B Le Belle Rane - Pozzaglia Sabina 33km*

26 km a piedi + 4 in auto + 3 in motoscafo - 5 agosto

Sveglia alle 5.30. Ieri sera non è stata una bella serata. Il gestore del b&b non si è rivelata una persona per niente corretta. Sapeva che ho la sveglia molto presto ma se ne è fregato altamente. Mi aveva promesso di farmi mangiare alle 20.30 ma alle 21.30 era ancora a preparare per gli altri suoi clienti con cui si intratteneva a parlare. Mi aveva promesso un primo, poi una pizza (che ha pensato bene di dare agli altri) ed in fine mi ha portato un triste antipasto, una carne ghiaccia ed un contorno. Il vino era buono. Io ero a pezzi. La persona che lo aiuta è stata deliziosa. Le ho chiesto di poter riavere il documento e poi di pagare. Con molta fatica (sentivo i suoi commenti) è venuto. Ha preteso 35€, non ha voluto fare la ricevuta, e non mi ha concesso neanche un piccolo sconto visto il disservizio. A parte questo è un bel posto ma io non vi tornerei mai, preferirei allungare ancora po.
Il risveglio è stato un incubo per un "pellegrino digitale" qual sono io. Appena ho acceso il GPS erano sparite tutte le tracce. Panico! Come procedere? Torno a Firenze? Provo a collegare smart e gps con il wifi ma non si capiscono. Ho provato ad utilizzare un mac che avevo a portata di mano ma non mi leggeva il gps! Panico! Devido di andare via e poi si vedrà! Torno indietro! devo risolvere li il problema! Spengo e riaccendo il gps ma niente! Poi provo a smontarlo tutto, tolgo la microsim e la rimetto! E voilà tutte le tracce tornano! Evidentemente cambiando le pile si deve essere smossa! Sono già le 7.00, sono sveglio da 1, 5h ed ho fatto 0 km!
Parto subito felice! Appena raggiunta la provinciale chiedo un passaggio per raggiungere Rocca Sabina che dista 3 km. Si ferma Pietro, un 65 enne che andava a lavorare (fanc.... alla forn....) mi lascia ad 1 km da Rocca Sinibalda. Finalmente faccio colazione, parto di buona lena. In men che non sidica sono a Posticciola dove prendo un caffè e poi via per non perdere il recupero appena fatto. Arrivo alla diga del lago. Chiamo Fabio e in pochi minuti arriva un motoscafo che mi porterà a castel di tora! Altro vantaggio. Non mi fermo affronto subito il monte. Faccio gli ultimi 10km con più di 1000m di ascesa. Fa molto caldo. Il paesaggio è bello e il sentiero è ben segnalato. Grande Simone Frignani! Arrivo alle 14.45 a Pozzaglia Sabina. Il bar sta per aprire. Non hanno bibite da sportivi, ripiego su di una birra. Scrivo il diario ed ora via a conoscere le suore che mi ospiteranno

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martedì 4 agosto 2015

Tappa 03: Poggio Bustone - B&B Le Belle Rane 32.5km 

30 km a piedi e il resto in auto- 4 agosto
Termine tappa in località Valle Turano

Sveglia alle 5.00. Fuori è ancora buio. Mi muovo al rallentatore anche se ho dormito bene e mi sento riposato. Dopo 45 minuti sono già nel centro del paese e sto cercando di uscire fuori da quel dedalo di viuzze, gradini e rampe. Non sopporto questo paese. Non faccio colazione al bar per non perdermi nel labirinto. Avevo già programmato così. Uso così le mie scorte. Frutta e i biscotti di Colle del Capitano. Poi inizio a sgranocchiare delle mandorle schiacciate al forno. Saranno le 6.20, sono tranquillo quando.......zaaaaack!!!!!! Una vespa, forse, poiché non sono riuscita a vederla, ma l'ho sentita bene, mi punge sulla testa! Che dolore! Sudo freddo! È come una scossa elettrica! Come mille chiodi tutti conficcati nella stessa zona. Frate Renzo avrebbe dato colpa al demonio!!!!!! Urlo, mi agito, ma continuo a camminare. Che potrei fare d'altra parte? Ogni volta che incontro una fontana bevo e poi bagno la zona interessata. Mi viene un'emicrania continua ma sopportabile. Mi consolo al bar di Cantalice dove faccio una buona colazione. Mi fermo poco. Preferisco riprendere il cammino. Raggiungo il santuario della foresta. Il paesaggio è gradevole e spesso sono nei sentieri. Ben presto arrivo a Rieti, non saranno neanche le 12 ed ho percorso circa 17km. Mangio una focaccia e ritorno a camminare. Esco da Rieti e prendo la salaria faccio alcuni km, poi arrivo nell'ultimo tratto sempre su una strada provinciale. Sono già le 14.30 mancano circa 6 km. Basta! tiro fuori il pollice chiedendo l'autostop. Lo faccio un po per scherzo. Chi vuoi che si fermi? Quando mancano 2.5 km ecco che si ferma Simone. Conosce il b&b. Ci ha lavorato come idraulico. Mi risparmia così tutto lo sterrato in salita. Il posto è gradevole. Dormirò nella sala, dopo la lezione di yoga. Va benissimo. Mi faccio la doccia. Lavo gli indumenti e passo il pomeriggio a bordo piscina.
Ho già chiamato ai numeri con i quali mi ero messo d'accordo per l'ospitalità del giorno dopo. Ho disdetto, ormai il progetto è completamente saltato e non posso mantenere gli accordi presi. Domani farò un'altra tappona da 32 km per raggiungere Pozzaglia Sabina in anticipo di un giorno sul programma. Poi spero di procedere con tappe più brevi. Qui al b&b si respira un'aria di relax. Ci sono alcuni turisti italiani ed altri stranieri. Sono molto cordiali. Non vedo l'ora di mangiare.......

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Tappa 02: Monteleone - Poggio Bustone 33 km

- 3 agosto
Sveglia alle 6.00 sono ancora in quel paradiso ma la mia schiena è già all'inferno. Sono pieno di dolori, ma è una cosa normale dopo una prima tappa così lunga, faticosa e bagnata! Trovo le oche alla fontana. Mi saluta latrando affettuosamente uno dei bracchi e mi segue anche per un po. Il paesaggio è incantevole. Sono ancora in Umbria al confine con il Lazio. Ci sono prati con mucche e cavalli. Il territorio è pianeggiante, il sentiero è dritto. Questo è un invito alla lettura che non mi faccio sfuggire. Arrivo poi a Monteleone. Faccio colazione e mi intrattengo a parlare con un anziano del luogo che ha voglia di parlare. Esco dal paese che è su un altura. Ritorna poi il piano, riprendo a leggere. Arrivo alle 12 leonessa. Proseguo per villa pulcini credo che ormai sia Lazio. Il paesaggio cambia è più duro. Faccio una un lungo pezzo sull'asfalto è la statale del terminillo. I piedi bruciano. Finalmente termina l'asfalto ma inizia il monte. Svetto a circa 1500 m slm. La salita è tuttavia gradevole. Ho già percorso circa 27 km e sono le 15. La discesa sarà invece un delirio. Il terreno è ghiaioso con pietre grosse. Instabili. Le punte dei piedi protestano, le ginocchia a volte vanno in tilt. La stanchezza è tanta. Gli ultimi 3 km non passano mai. Arrivo alle 17.30 a destinazione. Sono a pezzi. Incontro davanti alla chiesa del santuario due pellegrini del belgio. Sono il primo pellegrino che vedono dopo 5 giorni di cammino sulla via francigena che passa da assisi. Provo inutilmente a spiegare che la VF non passa da li ma loro hanno la loro guida..... va beh. In fondo sono molto simpatici e il resto sono solo dettagli. Ecco che entra in scena fra Renzo che ci rimprovera per il nostro chiacchiericcio che non gli permette di pregare. Ha ragione anche se esagera dicendo che è il demonio a far questo e che noi ci stiamo comportando da turisti. Mi scuso, non voglio discutere e saluto sottovoce i due pellegrini, aspetto il frate e poi finalmente ho la camera. Favoloso ho materasso e doccia anche se mi aveva promesso un pavimento e niente bagno. Lavo la roba, faccio la doccia, scendo a prendere il timbro e poi cerco fra Renzo per il donativo. Lo ascolto mentre intrattiene una decina di scout raccontando la storia di san Francesco. È pieno di astio per tutti i vari luoghi comuni sul santo. Ha ragione ma così comunica solo energie negative. Poi tutto cambia quando ammette le sue debolezze, le difficoltà di essere frati che poi sono le stesse di quelle dei cristiani o pellegrini o uomini i generale. Ora mi sta simpatico ma la cosa dura poco quando inizia definire i pellegrini. È confuso, ora racconta lui una serie di luoghi comuni. Definisce gli scout pellegrini. Li guardo hanno tutti scarponi puliti ed attrezzature per le quali io li accosterei più a gruppi parrocchiali. Alcuni sono annoiati, nessuno è fisicamente provato. Per carità ammiro il loro lavoro di gruppo ma non riesco a definirli pellegrini visto che si spostano in bus ed ora che sono le 22 sono a tirar tardi con urla e schiamazzi beceri. Aspetto che finisca questo incontro do i soldi in mano al frate e gli chiedo un abbraccio. Mi rimane così poco tempo per cercare da mangiare. Poggio Bustone è tutta su un pendio. Rampe, scale e poi rampe. Ha solo un ristorante "la locanda francescana" che ha lo stesso nome dell'ostello. Fatico a trovare il ristorante. Trovo altri due pellegrini che stanno facendo il cammino dell'arcangelo fino in puglia. Poi riincontro i belgi, altri due di modena ed un altro che sta girando mezzo mondo. Perfetto. Alcuni si lamentano del trattamento ricevuto da fra Renzo, va be io non rincaro la dose. È tutto chiaro poggio Bustone è un vero crocivia di cammini e noi, pellegrini, scout ecc ecc siamo troppi. I frati del santuario in fondo sono solo due.... nel frattempo il trattamento della locanda è pessimo! domani se riesco voglio partire ancora prima (se gli scout mi faranno dormire) per lasciarmi tutte queste polemiche alle spalle!

:) #perantiquaitinera #camminodisanbenedetto

lunedì 3 agosto 2015

Tappa 01: Norcia - Monteleone - 33 km

Potrei non mettere la sveglia. Oggi mi sono alzato alle 6.20, un paio di minuti prima che squillasse la sveglia. Alle 6.45 mi sono incontrato con la suora che stava preparando la sala per la colazione degli scout. Dopo aver pagato le 26 € concordate. Ho chiesto se potevo fare pure io la colazione. Mi ha risposto che per quella cifra non era possibile dare anche la colazione. .... mah rimango basito..... Sorrido, saluto ed esco e al primo bar mi rifaccio con brioche e cappuccino.
La giornata si presenta bene. È molto luminosa e il panorama, una valle ai piedi dei monti mi permette di passare il tempo leggendo il libro sulla vita del santo. Affascinante! ascolto anche un po di musica e procedo veloce. Arrivo a Cascia 18 km dopo verso le 12. Visito la prima chiesa dove stanno celebrando la messa e poi via verso il centro. Mangio una focaccia alle verdure e prendo un caffè. Riparto quasi subito voglio arrivare a Roccaporena quanto prima per evitare il cattivo tempo previsto per il pomeriggio. Possibile? Con questa bella giornata! Alle 13.20 arrivo quindi in questo paese che ha dato i natali a S. Rita da Cascia. Non me la sento di accamparmi con la tenda come da programma. Tempo le intemperie. Telefono all'hotel Brufa. Mi chiedono 30€ per la stanza ma accettano di scontarmela a 25. Sono molto gentili. Procedo con passo spedito sul sentiero di s. Rita. Molto bello, si appoggia sulla schiena di un monte molto fragile. Attraverso ghiaioini e rocce decoese, niente di pericoloso sembra tutto in sicurezza. Prima di Cascia ho incontrato un labrador biondo Pepe che forse pensava di essere un pitbull e voleva azzanarmi. Il mio bastone lo teneva a distanza e poi il proprietario scusandosi lo ha riportato dentro. Ora sul sentiero mi taglia la strada prima un buffo scoiattolo nero, poi (forse) una poiana marrore atterra su un ramo basso ma poi vedendomi decide di sparire, infine facendo finta di essere morta una bella biscia verde scura di una 60 di cm mi blocca il sentiero ma poi sparisce anche lei. Termina il sentiero, faccio un pezzo di strada provinciale e poi mi butto negli ultimi 6 km tutti nel bosco ed in salita. Il tempo peggiora rapidamente, il tempo di prepararmi e viene giù un temporale ed una bella grandinata. Alle 16 dal bacino in giù ero completamente fradicio. Camminavo praticamente tra un ruscello ed un altro. Mancano 2 o 3 km ma sono a pezzi. Rallento, le gambe sono indrizzite dal freddo. Subito dopo una curva mi appare un casale Colle del Capitano spettacolare, c'è un branco di oche proprio al centro del cortile ed un vecchio cane lupo completamente fradicio sotto una panca. Peccato non aver potuto fare alcuna foto a causa della pioggia fitta. Mi fermo e mi danno una camera per 10€. Le persone sono molto cordiali e il posto appena ristrutturato è una vera schiccheria. Chiamo l'hotel, mi scuso ma non me la sento di procedere e quindi disdico. Nel frattempo dopo essere entrato esce un sole pazzesco. Lavo subito tutto, e stendo nella finestra davanti ad un gruppo di capre incuriosite! Alle 20 ceneró. Giornata perfetta!


Anche se sono molto stanco non riesco ad abbandonarmi ad una sonora pennica. Questo posto mi incuriosisce e voglio vivermelo. Nella corte ora ci sono diversi cani e gatti. Nessuno è ostile. Ben presto la situazione cambia. Arriva una scrofa con i suoi maialini, poi anche un cinghiale. Nessuno ha paura di nessuno. I maialini si avvicinano a tutti e vanno a salutare i cani.
Non posso non parlare della cena. Un'accoglienza incredibile, le pietanze sono tutte prodotte da loro. Salsicce di maiale, di fegato di maiale, lonze, pasta con tartufo nero, farro con tartufo, fettine di maiale, fagiolini, piselli selvatici dal sapore di fave. Che leccornie!!!!!!!! Il tutto discutendo con Saverio e con la mammma. Tutto perfetto tranne il finale.... probabilmente in preda ai fumi dell'alcol ho confuso il telefono di Saverio con il mio e me lo sono infilato in borsa. Che figura quando ha iniziato a squillare!!! Non credo che abbiano mai pensato che glielo volessi rubare soprattutto dopo aver dato i miei documenti. ... in ogni caso una bellla figuraccia!!!!!!!!!!! :)


:) #perantiquaitinera #camminodisanbenedetto

domenica 2 agosto 2015

Cammino di S. Benedetto -inizio

Firenze - Norcia - 1 agosto
12 mesi passano in fretta. Ultimamente 12 mesi per me sono una parentesi veloce tra un pellegrinaggio ed un altro.

Oggi sono partito per Norcia, domani mattina inizierò la prima tappa del Cammino di san Benedetto. Ho scelto questo cammino quasi casualmente, ho girato gli occhi verso le guide dei vari cammini acquistate in blocco quando una delle più grandi librerie di Firenze chiudeva i battenti. La guida di Simone Frignani è ben fatta. Ricalca perfettamente lo stile di quella casa editrice, ci sono tutte le informazioni per camminare, per il vitto e per l'alloggio. Il tema trattato è veramente interessante soprattutto per chi come me è completamente a digiuno di questa storia. Ho già acquistato un libricino sulla vita di san Benedetto che alternerò alla lettura dell' ebook "Una passeggiata nel bosco" di B. Byson altro libro in tema con i cammini.
Sono arrivato a Norcia con treno e bus nel tardo pomeriggio dopo oltre 6.30 h di viaggio in una grigia giornata di agosto. Nuvoloni e goccioloni mi hanno accompagnato. Mi sono accomodato presso la casa religiosa di san benedetto accolto molto freddamente dalle suore.

Meno male che poi ho incontrato Claudio della trattoria "ar manicomio" che, oltre a farmi da intermediario per fare abbassare il prezzo alle suore, mi ha fatto mangiare divinamente. Un veloce salto nella chiesa principale del paese dovrebbe i monaci molto cordialmente hanno riaperto la stanza per mettermi il timbro e per benedirmi la medaglia di san benedetto che mi accompagnerà per tutto il cammino. È tardi devo scappare dalle suore che mi hanno intimato di lasciare la stanza alle 6.45.... quindi veloce doccia e poi nanna!
#camminodisanbenedetto #perantiquaitinera

domenica 28 giugno 2015

Il Cammino di San Benedetto

Ormai l'estate è alle porte. Questo periodo per me, come per milioni di persone, rappresenta il periodo più lungo in tutto l'anno in cui poter prendersi del tempo per far qualcosa.