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sabato 13 settembre 2014

Pedalando sulla via Francigena - da Pontremoli a Camaiore

Pontremoli - Camaiore
13/9/14
83 km



La tappa di oggi sarebbe dovuta essere la metà ma....


..stamani la sveglia ha suonato alle 4.45 am
Alle 6.08 ho preso il treno che mi avrebbe portato a Pontremoli.

4 ore di viaggio con un cambio a La Spezia, pensavo erroneamente che avrei sfruttato quel tempo per sonnecchiare macchè.... il treno arriva in orario a Pontremoli, non avevo studiato bene il tracciato e così non mi rendo conto che sto saltando in toto il centro storico. Peccato, avevo dei bei ricordi che mi sarebbe piaciuto rispolverare...
Non c'è più tempo per i rimpianti,  e non mi riferisco solo alla tappa di oggi, sarebbe bene che me ne rendessi conto!

Ci sono altre cose che ho dimenticato di preparare ieri per questo inizio di pellegrinaggio improvvisato.
Ho per esempio dimenticato di procurarmi una credenziale... chissà forse è un messaggio del subconscio.
Inizio a pedalare forzando anche un po per il gusto di provare per la prima volta le scarpe da ciclista con gli attacchi professionali. In pratica ora i piedi sono bloccati saldamente ai pedali migliorando così la performance.
Al primo incrocio mi ritrovo a terra con i piedi ancora bloccati ed una piccola ma fastidiosa escoriazione al gomito. Ok devo farci ancora l'abitudine!

Il tracciato che seguo è fedele a quello proposto dalla guida per le bici ed in parte corrisponde a quelli che ho fatto anni prima.
Fino a Sarzana è praticamente lo stesso. C'è un mucchio di asfalto da percorrere,  mi fermo solo a vedere i ponti ancora distrutti dopo l'alluvione di qualche anno fa, è triste.
vicino Pontremoli
dopo Sarzana

Siamo niente quando la natura si manifesta con violenza. Il tracciato è veramente orribile.
Altro che via Francigena in bici, con questo asfalto e traffico è una vera e propria via Francigena per auto.

Mi fermo a  Lusuolo dove chiacchero con un signore anziano che sta sverniciando una persiana, è molto cortese ed ha voglia di fare 4 chiacchere.



Mentre parlo mi torna in mente l'estate del 2012, eravamo proprio sotto quell'arco seduti a parlare con una famiglia di Parma che pranzava mettendo il tavolo sotto l'arco, di traverso alla strada ed in cima alle scalinate. Era un bel momento e mi piace proprio ricordarlo.
Tornare sulla via Francigena mi fa lo stesso effetto di quando ritorno in Sicilia dove ogni posto è carico di ricordi.
La via Francigena è un pò casa!

Arrivo ad Aulla molto velocemente, sono passate da poco le 12. Mi dirigo verso la chiesa di San Caprasio da don Giovanni. Ho già avuto modo di incontrarlo più volte è una persona molto piacevole.

Lo trovo davanti l'abbazia,  mi stava aspettando?  Lo saluto, chiudo la bici ed entriamo dentro.
Mi da una credenziale (ecco perchè me l'ero dimenticata!!!) e poi ne approfitto per confessarmi almeno cosi mi tolgo dei pesi da trasportare! Sembra di aver parlato con un amico, tali sono i modi informali utilizzati.

Lo saluto e riprendo la corsa.

Seguo il tracciato per bici (che errore!!!) invece di quello che mi avrebbe portato ad ammirare la bellezza della Val di Magra dalla catena montuosa. Seguire il Magra dal suo livello è abbastanza noioso.  Ne approfitto per tenere l'andatura più veloce. Unica nota degna di nota è l'incontro con un pellegrino francese che è in cammino da due settimane e vuole arrivare a Roma. Gli do le informazioni sulla distanza con Avenza, scambiamo allegramente 4 chiacchere e poi ci salutiamo.

Verso le 14 sono già a fine tappa, a Sarzana, e non sono per niente soddisfatto.


Avevo previsto questa eventualità e quindi nel GPS avevo caricato anche la variante mare fino a Camaiore. Un altro tratto estremamente noioso, un lungo rettilineo in piano, decine di km adiacenti al mare, percorso a ritmo sostenuto scansando gli ultimi bagnanti villeggianti incalliti.
In questo tratto che sono passo accanto ad immensi prati di basilico proprio mentre venivano meccanicamente raccolti, l'odore era inebrante!


Arrivo così senza fare alcuna sosta, dopo aver attraversato Marina Di Carrara, Marina Di Massa, Forte Dei Marmi, Marina Di Pietrasanta (tanti nomi ma un unico tessuto urbano, senza alcuna distinzione) a Camaiore alle 17.
Una stazione deserta, in rovina con il fabbricato abbandonato ed invaso dall'edera.


Temo che qui i treni neanche si fermino. Prima che il panico prenda sopravvento noto che al 2' binario c'è una cassa veloce, è un miracolo, che posso interrogare e dalla quale magari acquistare i biglietti. Va tutto bene alla perfezione,  la cassa funziona, accetta la carta e soprattutto mi comunica  che tra una ventina di minuti ci sarà un treno che accetta le bici e che senza fermate mi porterà in meno di 2h a Firenze.  Ottimo!

 Nota:
Chi volesse seguirmi è sempre bene accetto, a breve uscite anche a piedi.
scrivetemi sul blog o su afranx chiocciolina yahoo.it

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